Annamaria Tamiozzo

 
"In tempi e luoghi quanto mai incerti gli atomi lasciarono la strada celeste e,unendosi in fortuiti amplessi generarono tutto ciò che è vivente"Dall'universo di senso  dell'opera al senso dell'universo ,che ugualmente ci sfugge,per la sua immensità e soprattutto per il suo moto aoticamente espansivo, ci sono più relazioni di quanto crediamo . Parole come queste figurano nel catalogo che Annamaria Tamiozzo,reduce dalla mostra alla Civica Galleria di Padova, portò nella sua prima esposizione a Spoleto, durante il Festival del 1997, alla Polid'arte; I lavori di questa Artista si inseriscono nel discorso del riutilizzo e recupero di materiali  che l'Arte Povera porta avanti da tempo. La Tamiozzo tende fili,crea reti ,trame e ragnatele su fondi dipinti e intersecati con  i suoi oggetti minimalisti, ottenendo un effetto immaginifico e siderale: un universo tutto suo appunto.